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Addio assegni bancari? Ecco perché è difficile

di Redazione Online

Una importante banca italiana ha annunciato la rottamazione degli assegni da maggio. Ai clienti che non fa uso dell'assegno ha inviato una missiva con l'intenzione di ritirare gli assegni.
L'opzione offerta è quella del bonifico istantaneo senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia. Ma se il cliente comunica l'intenzione di continuare a farne uso la banca è disposta a fare marcia indietro. Se app e l'home banking hanno messo all'angolo il caro vecchio libretto di assegni al quale si ricorre sempre più di raro (secondo Bankitalia nel 2022 i pagamenti con questo strumento sono stati inferiori all'1% ) ci sono operazioni che non possono prescindere ancora dall'assegno.
Non è facile abbandonare gli assegni perché sono titoli esecutivi di pagamento e sono normati dal Codice civile. In alcuni casi sono proprio alla base della conclusione dei contratti. Si pensi a quando si acquista un'abitazione. Il prezzo della casa si paga al momento del rogito, normalmente con assegni circolari non trasferibili intestati al venditore, da richiedere in banca con alcuni giorni di anticipo. Anche i normali assegni bancari possono essere utilizzati ma solo con il consenso del venditore, che potrebbe anche rifiutarli.
Anche al primo incontro tra venditore e compratore per formalizzare l'intenzione di quest'ultimo nel procedere al negozio giuridico si ha solo quando si versa l'acconto o meglio la caparra confirmatoria. Di solito, la caparra confirmatoria viene versata tramite assegno circolare, oppure assegno bancario di conto corrente, solo in casi con bonifico bancario . Leggi articolo
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