Italia

Reddito di cittadinanza: i controlli dal lavoro nero al possesso di auto e moto

di Nicoletta Cottone

Previsti controlli e sanzioni per i titolari della card di cittadinanza che utilizzano dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, o omette informazioni dovute. L'Ispettorato nazionale del lavoro verificherà se il percettore lavora anche in nero. Per chi trasgredisce reclusione da due a sei anni, revoca e restituzione dei soldi percepiti. Gli ispettori ministeriali dovranno accertare l'eventuale sussistenza di elementi che determinano la riduzione o la decadenza dal beneficio. Prevista anche una maxisanzione con maggiorazione del 20% per il datore di lavoro che fa svolgere lavoro nero a un percettore di reddito di cittadinanza. Segnalazione alla Gdf per chi rifiuta un'offerta di lavoro congrua: dovrà verificare che il beneficiario non stia lavorando in nero. Reclusione da 1 a 3 anni per omessa comunicazione della variazione del reddito. I controlli sui dati reddituali saranno svolti dall'Inps tramite collegamento all'anagrafe tributaria, incrociandoli con i trattamenti erogati dall'Istituto. Anche qui reclusione da due a sei anni per chi mente. Si sta anche automatizzando con Aci la procedura di verifica dei requisiti sul possesso di beni durevoli come autoveicoli e moto. Fra poco separati o divorziati dopo il 1° settembre dovranno dimostrare la nuova residenza presentando un verbale dei vigili urbani che dimostri l'effettivo cambio. Norma approvata in fase di conversione del decreto. Chi ha chiesto il cambio di residenza negli ultimi tre mesi non potrà farla valere nella domanda del reddito di cittadinanza e dunque per il calcolo dell'Isee. Norma approvata in fase di conversione del decreto.
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