Festival dell’Economia

Garofoli: “No a blocchi dai Tar. Aggiudicate gare per 43 miliardi”

«Entriamo in una fase molto delicata e complessa dell'attuazione del Pnrr: ora assume grande importanza il coordinamento tra i livelli istituzionali. In questa prospettiva, è centrale l'assistenza tecnica nei confronti degli enti locali: ne vanno definite al più presto le forme, perché, altrimenti, non ci sarà più tempo per recuperare errori di impostazione delle procedure progettuali, selettive, realizzative, affidate a centinaia di Comuni. Alle questioni legate alla capacità amministrativa in senso stretto si aggiunge la necessità di evitare blocchi processuali».
Un intervento a tutto campo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, ha concluso il panel del Festival dell'Economia dedicato all'attuazione del Pnrr: moltissime risposte a questioni specifiche ma anche la conferma dell'impostazione attuale del Piano che Garofoli sintetizza alla fine con la necessità di «tenere la barra dritta» sull'attuazione. Questo non toglie che si potranno utilizzare gli spiragli aperti da Bruxelles con Repower Eu sulle modifiche dei progetti Pnrr e sulle integrazioni, soprattutto in campo energetico. Il numero per dire che le cose stanno procedendo, sia pure fra elementi di criticità, legati soprattutto al contesto internazionale, è quello delle 194 procedure aggiudicate che hanno raggiunto i 43 miliardi. Quanto agli obiettivi fissati per il 30 giugno, Garofoli ha confermato che il governo li centrerà, anche se ha ammesso, sollecitato dal lavoro dell'Osservatorio Pnrr del Sole 24 Ore, la difficoltà legate al bando 5G, andato inizialmente deserto. Garofoli si è detto per altro fiducioso che le difficoltà rientreranno entro la scadenza.
Fra le novità davvero importanti annunciate dal sottosegretario per la fase attuativa ci sono «le centrali di committenza per aiutare i comuni nella progettazione» e l'impegno del governo a impedire che i ricorsi al Tar e i processi amministrativi blocchino la realizzazione delle opere. «I meccanismi di tutela giurisdizionale - ha detto Garofoli - vanno garantiti, hanno copertura costituzionale. Il Pnrr tuttavia è un'assoluta priorità per il Paese e tutte le sue componenti istituzionali devono averne consapevolezza. Anche i giudici e gli avvocati, ferma ovviamente l'autonomia e l'indipendenza della giurisdizione. Occorre prima di tutto un'opera di sensibilizzazione sul fatto che ad ogni progetto è associata una tempistica stringente, non negoziabile, e che i tempi della giustizia, delle udienze, delle decisioni possono incidere sul rispetto degli obiettivi».
Garofoli ha aggiunto che si sta «valutando l'adeguatezza del meccanismo di cui all'articolo 125 del Codice del processo amministrativo che, esteso agli interventi del Pnrr, prevede che i contratti già stipulati restino fermi nonostante l'invalidità dell'aggiudicazione. Si tratta - ha aggiunto - di un meccanismo che si applica solo agli appalti e non alle procedure di assegnazione di risorse pubbliche agli enti locali; presuppone, peraltro, che siano già stati conclusi i contratti quando si attiva il ricorso giurisdizionale, non operando invece quando il contenzioso precede la stipula contrattuale». Il sottosegretario a Palazzo Chigi ha fatto capire che si stanno valutando anche altre soluzioni.
Garofoli ci ha tenuto a ribadire la priorità assoluta del governo nella tutela della legalità («terremo le mafie alla larga dal Pnrr») e dell'importanza della trasparenza che potrà essere rafforzata con la piena operatività del sistema Regis da luglio. «Accolgo anche - ha detto - il grido di allarme che è arrivato nella tavola rotonda dalle imprese e dalla società civile per un loro maggiore coinvolgimento».
Per approfondire Lo speciale Festival Economia di Trento
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