Italia

Sicurezza, ecco la proposta della Lega: controlli informali tra vicini di casa

di Nicoletta Cottone

Controlli informali tra vicini di casa, con l'obiettivo di individuare situazioni anomale «che possano generare apprensione, informando gli abitanti della zona». Non si tratta di effettuare ronde, chiarisce la proposta di legge sottoscritta da un'ottantina di deputati leghisti. Si tratta di uno strumento di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione tra cittadini e istituzioni. Prevede la creazione di un sistema informativo per consentire la trasmissione delle informazioni acquisite dai soggetti che svolgono attività di controllo di vicinato. Obiettivo prestare maggiore attenzione a tutte le situazioni anomale che possano generare apprensione, informando gli abitanti della zona così da renderli maggiormente consapevoli. Il controllo di vicinato non si sostituisce a quello delle Forze di polizia: non si interviene attivamente in caso di reato, non si svolgono indagini o si schedano persone intromettendosi nella sfera privata di altri. È una pratica nata negli anni '70 negli Stati Uniti, che poi si è diffusa nel Regno Unito. In Italia nel 2008 è stata costituita la prima associazione di controllo di vicinato.
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