Sempre più spesso si parla del mare. Cresce infatti l'esigenza della comunità scientifica di essere ascoltata dai policy maker, dalle imprese e dai cittadini. I danni sono evidenti a tutti: gli ecosistemi marini si sono trasformati a causa delle plastiche, il mare è in sofferenza e, contrariamente a quanto si pensi, rappresenta una risorsa finita. Negli ultimi anni si è assistito alla perdita della bio-diversità e alla crisi di diversi eco-sistemi marini, il mare assorbe la CO2 e la crescente acidità rappresenta un danno sugli eco-sistemi, il mare è ormai un enorme contenitore di rifiuti e perde vitalità a causa dei fertilizzanti. Oggi, però, c'è una maggiore consapevolezza dell'importanza dell'economia legata al mare: la pesca, il trasporto, il turismo, l'industria estrattiva, le energie rinnovabili. Si stima che l'economia legata al mare valga 2 o 3mila miliardi e che oltre 3 miliardi di persone vivano grazie ai servizi del mare. Quali possono essere le soluzioni? Risponde Stefano Pogutz, docente di Economia gestionale delle imprese e sostenibilità d'impresa all'Università Bocconi