Dal tè al sake al wagyu (la carne bovina di qualità): dopo l'accordo di libero scambio entrato in vigore il primo febbraio scorso tra Unione europea e Giappone, il settore agricolo nipponico conta di spronare le sue esportazioni verso i mercato europei in quanto i precedenti dazi sono stati rimossi e sta crescendo l'interesse per il made in Japan nel settore alimentare e delle bevande. Una delle province che più conta di spronare l'export agroalimentare è quella di Kagoshima nell'isola meridionale del Kyushu. A Kagoshima si tiene anche un mercato del tè che è una vetrina di novità, dal te verde alla camomilla alla birra-tè. Uno dei produttori piu importanti è Wakohen, che attua una coltivazione biologica,senza prodotti chimici. A Kagoshima operano anche 3 dei sette impianti autorizzati a lavorare le carni bovine per l'esportazione verso l'Europa. Il principale e questo di Sankyo Meat. Il wagyu di Kagoshima, dicono, non ha nulla da invidiare alla più famosa Kobe Beef. L'accordo di libero scambio sta creando una situazione win win, promuovendo l'export agroalimentare in entrambi i sensi grazie soprattutto all'abbattimento dei dazi.