Roma, 28 giu. (askanews) - Astensionismo record al secondo turno delle elezioni amministrative francesi: quasi due elettori su tre, il 66%, non si è recato alle urne. In questo contesto, come già si era evidenziato al primo turno, i partiti di Marine Le Pen e del presidente Macron hanno ottenuto risultati deludenti: il movimento di destra Rassemblement National (RN) non ha conquistato nessuna regione, mancando quell'obiettivo di "normalizzazione" che il partito insegue ormai da decenni.
"Questa sera non prendiamo nessuna regione perché degli uscenti, con delle alleanze contro natura, hanno fatto di tutto per impedire di mostrare ai francesi la nostra capacità di guidare un governo regionale", ha dichiarato la leader Marine Le Pen.
A uscire vincitori dalla tornata elettorale sembra dunque essere la destra moderata neogollista, capace di raccogliere i consensi dei pochi votanti. Renaud Muselier, rieletto presidente dei Républicains (la destra gollista) nella "Provenza-Alpi-Costa Azzurra" (Provence, Alpes Cotes d'Azur, Paca) ha battuto il candidato lepenista Thierry Mariani con il 57% nella regione considerata "futuro laboratorio del Front National": "Abbiamo rifiutato il fatalismo di una regione governata dall'estrema destra e abbiamo preso questa decisione con piena consapevolezza, oltre le divisioni politiche"
Nessuna regione neppure per La République en Marche, il partito del presidente, che ora potrebbe pensare anche a un rimpasto del proprio governo.
In una fase di disaffezione degli elettori, per una volta, ad affermarsi non sono stati i movimenti più chiaramente populisti, apparsi incapaci, questa volta, di mobilitare la propria base.