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Euro: vent’anni che hanno cambiato l’Europa

E' la stagione degli hippy, quando in Europa si inizia a parlare di unione monetaria. Siamo nella seconda parte degli anni '60, i giovani sfoggiano lunghi e incolti capelli e la moda si libera dagli stereotipi.
Quando la prima moneta unica inizia a circolare in Europa, però, gli hippy sono scomparsi da più di un ventennio.
Non fu facile, infatti, trovare un accordo tra interessi non sempre coincidenti: difformità di vedute, debolezza della politica, ma anche turbolenze finanziarie resero il percorso pieno di ostacoli.
Il primo passo verso una politica monetaria comune fu compiuto solo nel 1979, quando venne avviato il Sistema monetario europeo che serviva a controllare le oscillazioni delle valute dei Paesi membri, impedendo che superassero intervalli definiti. Sistema che ben funzionò per più di un decennio, rappresentando di fatto, un vero e proprio coordinamento delle politiche monetarie tra i Paesi europei.
Fu negli anni 90, con la relazione Delors, allora presidente della Commissione europea, che si misero le basi di un progetto che trovò compimento circa 10 anni dopo. Il 1° gennaio del 1999 venne introdotto l'euro, utilizzato però solo a fini contabili e per i pagamenti elettronici. Il 1° gennaio del 2002, invece, entrò in circolazione la moneta. In Italia, fu affiancata per due mesi dalla vecchia lira, che scomparve dal 1° marzo dello stesso anno.
Ma quale fu il contesto in cui l'euro riuscì a superare i numerosi ostacoli che rallentavano la sua realizzazione?
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