Sì alla riforma costituzionale che prevede un taglio lineare di deputati (da 630 a 400) e senatori (da 315 a 200). Resta l’istituto dei senatori a vita, ma è fissato a quota cinque il loro numero massimo. Ridotti anche gli eletti all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4. Tre le riforme previste dal testo. Si parte dall’equiparazione dell’elettorato attivo e passivo di Camera e Senato (18 e 25 anni). Poi taglio dei delegati regionali nell’elezione del presidente della Repubblica e modifica della base regionale per l’elezione del Senato. Impegno a presentare entro dicembre un progetto di nuova legge elettorale per garantire il pluralismo politico e territoriale. Referendum confermativo se chiesto da 126 deputati o 64 senatori o cinque Consigli regionali o 500mila elettori. Se tra tre mesi nessuno lo chiederà la riforma sarà promulgata e sarà valida dalla prossima legislatura.
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