Ecco un video che racconta come fare per ottenere il reddito di cittadinanza e soprattutto come fare a non perderlo. Assegni a fine aprile. È partita la corsa contro il tempo per assicurare l'arrivo del reddito di cittadinanza a fine aprile. A chi spetta. Spetta a cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti, in Italia da almeno 10 anni (gli ultimi due continuativi). I requisiti economici. Isee inferiore a 9.360 euro e patrimonio immobiliare fino a 30mila euro (diverso dalla prima casa). Patrimonio finanziario: 6mila euro (fino a 20mila euro per famiglie con disabili). La richiesta. Si può chiedere a Poste italiane, in via telematica o al Caf. L'Inps verifica i requisiti. Viene erogato con una carta prepagata di Poste. L'importo dell'assegno. Chi vive solo fino a 780 al mese. Famiglia 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 1 figlio minorenne: fino a 1.280 euro al mese. Famiglia 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 2 figli minorenni: fino a 1.330 euro al mese. Durata e offerta di lavoro. Il beneficio ha una durata di 18 mesi. Entro i primi 12 mesi prima offerta di lavoro nel raggio di 100 km – 100 minuti di viaggio. Seconda offerta raggio di 250 km. Terza offerta in tutta Italia. Dopo il primo anno, anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250km. Dopo i 18 mesi offerte da tutta Italia. Il patto per il lavoro. I beneficiari devono partecipare a progetti utili alla collettività dei Comuni, fino ad 8 ore settimanali. Ai Centri per l'impiego o a un'agenzia di lavoro si firma il Patto per il lavoro. Partecipazione a progetti utili per 8 ore settimanali. Se serve formazione si sigla il Patto per la formazione con Enti di formazione. Chi non è in condizione di lavorare firma il Patto per l'Inclusione Sociale. L'incentivo alle imprese. Le imprese che assumono chi riceve il reddito di cittadinanza potranno ottenere un incentivo: sarà la differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevute dal beneficiario. Chi viene escluso. Escluso chi non sottoscrive il Patto per il lavoro o per l'inclusione sociale. O non partecipa alle iniziative formative e non presenta una giustificazione. O non aderisce ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni. O rifiuta la terza offerta congrua. O non aggiorna le autorità competenti sulle variazioni del proprio nucleo. O fornisce dati falsi. In questo caso, si rischiano da 2 a 6 anni di carcere.
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