La nave
Msc Opera che ha urtato la River Countess è solo l'ultimo episodio della vicenda
grandi navi a Venezia. L'incidente ha riaperto la polemica sul piano alternativo per far arrivare le grandi navi a
Venezia. Quello delle navi da crociera che lambiscono la laguna è un annoso problema di Venezia. Ed è anche un grande business che la città non può perdere, ma che deve essere regolamentato per evitare incidenti plateali come quello del 2 giugno. Ora il ministro delle Infrastrutture
Danilo Toninelli ha dichiarato che entro la fine di giugno sarà trovata la soluzione per allontanare le grandi navi dalla
Giudecca e da
San Marco. C'è un piano che vede d'accordo Comune, Regione e compagnie crocieristiche, ma non il ministero. Già nel 2012 il decreto Clini-Passera aveva vietato il transito nei canali di San Marco e della Giudecca di navi passeggeri oltre 40mila tonnellate di stazza. Ma la disposizione transitoria prevedeva che il divieto si applicasse dalla «disponibilità di vie di navigazione praticabili alternative». Ad agosto 2014 il Comitato per l'ordine e la sicurezza aveva vietato l'accesso al bacino di San Marco alle navi sopra le 40mila tonnellate, ma il Tar aveva annullato. Il mercato del turismo crocieristico a Venezia oltre 280 milioni di euro. Tra il 1997 e il 2018 il porto ha accolto oltre 31 milioni di passeggeri. Il picco del traffico crocieristico in Laguna è stato nel 2013 con 1,8 milioni di passeggeri.
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