La tavola rotonda intitolata “L'innovazione come motore per la ripartenza” si apre con l'intervento di Marco Alverà, CEO Snam. «Da qui al 2050 dovranno coesistere metano e idrogeno. C'è uno studio con le Snam europee per capire se ci saranno reti dedicate a metano e idrogeno o se ci saranno membrane per farle lavorare sulla stessa rete. Se riuscissimo a stoccare idrogeno nelle caverne saline avremmo un vantaggio a livello europeo. Dovremo fare investimenti di cui non ci pentiremo, procedere con cautela, studiare tutte le opzioni tecnologiche disponibili. L'opportunità di produrre idrogeno dal sole è un vantaggio strategico per le imprese italiane e per immaginare di esportarlo». Sui costi, Alverà afferma: «Pensiamo che tra 5 anni, se c'è collaborazione, si potrà far scendere da 6 a 2 dollari al kg. il costo dell'idrogeno». Quale contributo dal Recovery Fund? «Servono intanto regole livellati per i vari paesi. In Italia, meglio concentrarsi su pochi progetti ad alto impatto. Mai prima d'ora ho visto un livello di collaborazione così intenso».
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