Il Mes è il Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo salva-Stati. Nato nel luglio 2012, è una sorta di paracadute europeo pronto a scattare in caso di crisi finanziaria di un Paese dell'Eurozona. Ora si va verso la revisione del trattato istitutivo del Mes, ma la decisione finale è stata rinviata
al prossimo eurosummit del 13 dicembre. Fondamentale l'accordo politico di tutti i capi di Stato e di governo: per modificare il Trattato serve l'unanimità. Il testo deve essere poi sottoposto all'approvazione di tutti i Parlamenti nazionali. Nella proposta approvata dall'Eurogruppo al Mes viene attribuita una nuova funzione di garanzia al fondo di risoluzione unica delle banche previsto dall'unione bancaria. Al Mes viene assegnato il compito di esprimersi sulla sostenibilità dei debiti pubblici dei paesi dell'eurozona. Se il debito pubblico di un paese fosse giudicato insostenibile o a rischio di sostenibilità, potrebbero essere chieste criteri più stringenti per accedere agli aiuti. Sarà il direttore generale a proporre al Consiglio dei governatori la concessione del sostegno allo Stato che ne faccia richiesta. E sarà sempre il dg a negoziare insieme alla Commissione europea la lettera di intenti con le condizioni per l'accesso all'aiuto. I Paesi che fruiscono del sostegno finanziario del Mes, dovranno garantire la sostenibilità del proprio debito pubblico. E saranno sottoposti a un check semestrale che valuti il rispetto dei «criteri di ammissibilità» al prestito. Resta sullo sfondo il rischio di operazioni di «ristrutturazione del debito», non espressamente richiamate nel testo delle modifiche al Mes. PER APPROFONDIRE:
Cos'è il Mes, il Fondo salva-Stati e quali rischi corre l'Italia