Roma, 13 giu. (askanews) - "Un dato di sicuro interesse di questo rapporto è quello legato ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) negati. Un italiano su tre nell'ultimo anno non ha avuto accesso alle prestazioni ricomprese nei LEA e quindi ha dovuto integrare con pagamento di tasca propria l'accesso a queste prestazioni in strutture private. Peraltro il 44 per cento del campione che abbiamo analizzato indica come acceda direttamente a prestazioni LEA nelle strutture private proprio per via dell'eccessiva lunghezza delle liste di attesa piuttosto che per la ricerca di una maggiore qualità non presente all'interno della sua regione".
L'allarme è stato lanciato dall'amministratore delegato di RBM
Salute, Marco Vecchietti alla presentazione del IX Rapporto
RBM-Censis sulla sanità pubblica, privata e intermediata.
"Non va dimenticato che uno dei trend della disuguaglianza più
forte che sta emergendo negli ultimi anni è proprio quello della
disuguaglianza territoriale che è un'eredità lasciata dal
federalismo sanitario e che rappresenta sicuramente un tema di
attenzione anche rispetto al percorso del regionalismo
differenziato", ha aggiunto Vecchietti.
"Al tempo stesso emerge con chiarezza quello che è il ruolo
effettivo della spesa sanitaria privata che diversamente da
quanto generalmente si crede non è una spesa che va on top quindi
in estensione del servizio sanitario nazionale ma che in realtà
ne complementa sempre più l'effettivo raggiungimento, per cui una
spesa sanitaria privata che per oltre il 60 per cento ha una
componente complementare e integrativa del Servizio Sanitario
Nazionale", ha concluso Vecchietti.