Economia

Musas, monitoraggio e promozione del patrimonio archeologico sommerso

di Felice Florio

La tutela e la valorizzazione delle meraviglie che la storia ci ha consegnato non possono prescindere da una loro messa in rete. La rete virtuale, attraverso la digitalizzazione di quei beni, e la rete intesa come insieme di attori che cooperano per uno sviluppo reciproco. Il progetto Musas, dedicato ai musei di archeologia subacquea, nasce per restituire valore e visibilità al patrimonio archeologico sottomarino italiano.
Il Programma operativo nazionale Cultura e Sviluppo si rivolge a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, regioni italiane particolarmente interessate dalle politiche di coesione dell'Europa. Lo scopo principale è incrementare l'attrattività del loro patrimonio culturale, attingendo interamente dal Fondo europeo di sviluppo regionale.
Per il progetto Musas, l'Unione europea ha previsto un finanziamento di 2.437.500 euro. L'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, beneficiario dell'intervento, sta realizzando in Campania, Puglia e Calabria un importante programma di valorizzazione per promuovere la conoscenza dell'archeologia subacquea.
La sperimentazione è partita dalle aree sommerse di Egnazia, con i resti di un porto di epoca romana, e di Baia, con le rovine architettoniche di età romana. Per incoraggiare i percorsi di visita, reali e virtuali, dell'ambiente sommerso, ai visitatori verranno forniti dei tablet acquatici in grado di dare informazioni che si aggiornano in tempo reale grazie alla geolocalizzazione.
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