Focus

Litio, il petrolio del futuro?

di Laura Cavestri

Entro il 2030 la Ue vorrebbe estrarre dal proprio sottosuolo almeno il 10% dei materiali critici consumati. I Critical raw material sono litio, cobalto, magnesio, titanio, silicio. Sono tutti elementi indispensabili per la transizione energetica o in settori strategici come la difesa e le TLC.
I consumi sono destinati a crescere in fretta e noi europei dipendiamo in modo eccessivo, se non addirittura totale, da un numero ristretto di fornitori. Tra questi la Cina che controlla circa il 60% della produzione mineraria e oltre l’80% della raffinazione globale.
Tra i metalli citati, c’è, appunto, il litio. La banca d’investimenti Ubs ha di recente pubblicato un report in cui stima che la Cina, entro il 2025, produrrà il 30% del litio, metallo critico per l’industria delle batterie e per la transizione ai veicoli elettrici (Ev). Ma è davvero così? Il litio è un elemento così decisivo per la futura industria dell’automotive? Dove e come si estrae? Quali implicazioni, non solo economiche ma anche strategiche e geopolitiche, ha e avrà? Quale può essere l’apporto e il ruolo dell’Italia, con il suo peso manifatturiero, in una filiera che contempli l’impiego del litio per guidare la transizione ecologica. Laura Cavestri ne ha parlato con il vicedirettore del Sole 24 ore Alberto Orioli e i giornalisti Sissi Bellomo e Andrea Finotto.
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