Milano, 3 nov. (askanews) - Durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria lo smart working ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni e il 58% delle Pmi per un totale di 6,58 milioni di lavoratori agili,
circa un terzo dei lavoratori dipendenti, oltre dieci volte più dei 570mila censiti nel 2019. Sono i dati dell'osservatorio sullo smart working della School of management del Politecnico di Milano.
Proprio per dare una risposta a questa nuova esigenza Vodafone Italia e le Organizzazioni Sindacali Nazionali del settore delle Telecomunicazioni e il Coordinamento Nazionale delle Rsu hanno raggiunto un innovativo accordo sullo smart working che traguarda la fine della fase emergenziale.
L'accordo - si legge in una nota - prevede una prima fase di sperimentazione e fissa regole condivise per aprire la strada a un nuovo modello di lavoro agile, aperto a tutti e inclusivo.
L'accordo entrerà in vigore dopo la fine dell'emergenza Covid e prevede l'adozione del lavoro agile nella misura dell'80% dell'orario di lavoro mensile per i dipendenti impegnati nelle aree di assistenza al cliente e del 60% per i dipendenti delle restanti aree aziendali.
Nelle giornate di lavoro agile è demandata al dipendente la scelta del luogo da cui lavorare in smart working. Il lavoro dovrà essere svolto all'interno della fascia oraria 9-19, sempre nel limite dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale
previsto dal contratto. Maggiore flessibilità anche per disabili, genitori e persone con particolari patologie.
Vodafone doterà tutti i dipendenti di strumenti di lavoro tecnologici tra cui: laptop, telefono cellulare e SIM voce/dati.
È inoltre prevista un'offerta per la rete fissa riservata ai dipendenti. Queste e tante altre le novità di welfare aziendale che verranno monitorate dalle parti sociali per una sempre maggiore flessibilità e inclusività.