FONDI EUROPEI

Fondi Ue e coronavirus, Provenzano chiede alle regioni di dirottare 10 miliardi sulle emergenze

di Francesca Sofia Fumagalli

Un anticipo di 10 miliardi di euro sui fondi europei. Questo quello che il ministro del Sud Giuseppe Provenzano chiede ai governatori regionali per finanziare il decreto di aprile e in parte coprire il decreto Cura Italia. Alle Regioni viene domandato circa il 20% dei loro Programmi operativi regionali (Por) 2014-2020. Si tratta di fondi strutturali individuati dall’Agenzia per la coesione e Dipartimento politiche di sviluppo non ancora impegnati giuridicamente in progetti e dunque, ad oggi, possibilmente reindirizzabili verso la lotta contro il coronavirus. Secondo questo modello, circa 4,5 miliardi potrebbero essere anticipati da regioni del Mezzogiorno, 2,5 da regioni del Centro-Nord ed infine 3 attraverso i Pon (programmi nazionali). Un totale, appunto, di 10 miliardi che andrebbe a sommarsi agli 1,75 miliardi già sbloccati dai prefinanziamenti come assicurato dalla Commissione Ue durante le scorse settimane. Il Governo mira ad utilizzare questi fondi per finanziare spese sanitarie, dalle attrezzature all’assunzione di nuovo personale medico, coprire le casse integrazioni e iniettare capitale circolante nelle imprese. La proposta del ministro Provenzano, che verrà formalizzata all’inizio della prossima settimana, si scontra con le preoccupazioni delle Regioni del Sud, le quali temono un travaso delle risorse destinate al Mezzogiorno verso il Nord Italia. Provenzano nega alcuna ipotesi di compromissione dell’attuale ripartizione e lo fa introducendo un piano di rimborso che dovrebbe garantire anche il criterio di addizionalità dei fondi per la politica di coesione, non utilizzabili per sostituire risorse ordinarie. Il meccanismo di risarcimento consisterebbe nell’utilizzo del Fondo nazionale sviluppo e coesione (Fsc) per garantire risorse a quelle operazioni che si vedono reindirizzare i fondi, a loro inizialmente destinati, verso l’emergenza sanitaria. Sempre l’Fsc, con uno stanziamento straordinario da inserire nella legge di bilancio, sarebbe il mezzo scelto dal Governo per compensare le Regioni con parte delle risorse della programmazione 2021-2027. Dunque, a detta dello stesso Ministro, quello richiesto alle Regioni non sarebbe altro che un anticipo, che sarebbe più che rimborsato con le risorse Fsc. Lo schema proposto da Provenzano sarebbe pertanto perfettamente in linea con il decreto Cura Italia, il quale specifica come le Pubbliche amministrazioni siano chiamate a destinare le risorse disponili dei loro programmi alla realizzazione di interventi per la lotta al Covid-19, approfittando anche della flessibilità annunciata in merito dalla Commissione Ue
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