Dalla mummia di Ozti, il cosiddetto uomo del Similaun, risalente al 3.300- 3.100 a.C., fino al Giappone dell’Ottocento e ai criminali esaminati da Cesare Lombroso, passando per l’arte contemporanea, la moda e gli stili dei tatuatori di oggi: è un percorso sospeso fra stile, storia e antropologia quello della mostra “Tattoo, l’arte sulla pelle” che sarà inaugurata il 9 novembre al Museo d'Arte Orientale di Torino. Un percorso che inizia nell'antichità, quando il tatuaggio è visto come il marchio degli sconfitti, siano essi schiavi o malfattori, o rievoca la ferocia dei barbari come i Pitti e i Germani che premono minacciosi sui confini dell'Impero. Quest'aura di ribrezzo, estraneità e fascinazione nei confronti del tatuaggio viene evocata e ampliata nel Settecento, quando i navigatori europei che raggiunsero il sud-est Asiatico e l'Oceano Pacifico, entrano in contatto con popoli che suscitano sorpresa, ammirazione o disprezzo, perché praticano in maniera estensiva il tatuaggio. La stessa parola “tattoo” ha origine polinesiana (in italiano mediata dal francese tatouage) e viene introdotta in Occidente dal navigatore James Cook. Proprio l'incontrocon queste popolazioni costituisce un momento decisivo nell'elaborazione dell'immaginario nei confronti del tatuaggio, fra esotismo e mito del “selvaggio”.
La mostra ripropone alcuni passaggi cruciali in cui l'Occidente si nutre di rappresentazioni dell'altro, focalizzando l'attenzione su popoli che praticano in maniera estensiva il tatuaggio e che influenzeranno fortemente la cultura e l'arte contemporanea.
In mostra anche strumenti collegati al tatuaggio provenienti dall'Asia e dall'Oceania, foto storiche scattate dal celebre fotografo Felice Beato nel Giappone degli anni '60 dell'800 e fotografie, sempre storiche, dei Maori della Nuova Zelanda. A questo si aggiunge una selezione delle stampe del noto artista giapponese Kuniyoshi Utagawa che nel 1827 pubblica una serie di eroi popolari giapponesi noti come i 108 eroi suikoden, famosa per essere diventata un riferimento iconografico per i tatuaggi.